Nel 1712 la Deputazione della Cappella del Tesoro di San Gennaro commissionò all’orafo napoletano Matteo Treglia, la realizzazione della Mitra in onore del Santo Martire, che doveva essere posta sul suo trecentesco busto reliquario, durante la processione dei festeggiamenti che si sarebbero tenuti nell’aprile del 1713, con la clausola che il maestro non sarebbe stato pagato qualora ci avesse impiegato più di un anno.

Il maestro si avvalse del lavoro di tutti i migliori artigiani del Borgo degli Orefici, grazie ai quali sulla Mitra si possono ammirare 3692 pietre di cui 3326 diamanti, 198 smeraldi e 168 rubini.

L’opera è completata da due infule (o ali come si legge dai documenti d’Archivio del Tesoro), che oltre ad essere adornate da gemme preziose nella loro parte anteriore, presentano delle incisioni interne raffiguranti le ampolle e l’immagine di San Gennaro.

Tali incisioni comprendono anche i nomi dei membri della Deputazione che commissionarono il Gioiello nonché la firma di Matteo Treglia, il quale decise di autenticare la Meraviglia ponendo l’iscrizione: «Mattheus Treglia fieri curavit».

I Gioielli

I Gioielli del Tesoro di San Gennaro sono capolavori di inestimabile valore artistico ed economico, frutto della grande maestria e dell’arte degli orafi di Scuola napoletana.

La Collana di San Gennaro, iniziata nel 1679, con ben tredici grosse maglie in oro massiccio alle quali sono appese croci tempestate di zaffiri e smeraldi; la Mitra d’argento dorato, risalente al 1713, con oltre 3694 rubini, smeraldi e brillanti; il Manto di San Gennaro, letteralmente coperto di pietre preziose e di smalti raffiguranti le insegne araldiche del casato; il Calice d’oro tempestato di rubini, smeraldi e brillanti, del 1761, realizzato da Michele Lofrano ; la Pisside (calice con coperchio, per conservare le ostie) in argento dorato, opera del famoso orafo Domenico Ascione di Torre del Greco che, proveniente dalla patria del corallo lavorato, la costellò di cammei e di decorazioni in malachite.

Questi sono solo alcuni degli straordinari capolavori donati al Santo Patrono di Napoli ed esposti nel Museo del Tesoro di San Gennaro.